L’universo è un lungo e aggrovigliato pentagramma. I pianeti sono note che descrivono questa musica celeste che qualcuno chiamò musica delle sfere, udibile da pochi. E tutto iniziò con il Big Chord, paragonabile al Big Bang, non si trattava di materia ma di un accordo musicale che venne suonato con un’intensità talmente forte da frantumarsi in mille parti cioè particelle, note musicali. Come nel gioco della carambola. Nell’armonia di quell’accordo c’è tutta la musica descritta dal cosmo, le costellazioni sono generi musicali e ogni tot di anni arrivano sulla terra. In principio era musica, poi spirito e numero.

Molti astronomi si sono serviti delle leggi della musica per formulare le loro teorie, parliamo di Copernico, Keplero, Newton e tanti altri. Addirittura scrivono libri che parlano di astronomia e musica. Ci sarà sicuramente una connessione. I pianeti sono note e le note frequenza, vibrazioni. Rimane l’enigma di chi ha suonato così forte questo accordo e se fosse stato di tipo maggiore o minore.